Tecniche artistiche e diagnostica nella letteratura poliziesca
Mercoledì 24 maggio 2017 ore 16 Palazzo Grimani – Istituto Veneto per i Beni Culturali
Relatore: Paolo Bensi
Docente presso la Facoltà di Architettura all’Università di Genova e dell’Istituto Veneto per i Beni Culturali, autore di numerose pubblicazioni sulla storia della diagnostica applicata ai beni culturali, sulle tecniche artistiche e sulla storia del restauro.
Sin dalla fine dell’Ottocento i metodi di indagine medica, giudiziaria e artistica hanno intrecciato le loro strade, trasferendo metodi e approcci le une alle altre, tutte e tre unite dall’obiettivo di cercare, attraverso indizi, sintomi e indagini scientifiche, di individuare il “colpevole”, ossia rispettivamente la malattia, l’omicida o il ladro, il falsario o l’autore dell’opera. Ad esempio un classico metodo di indagine criminale, lo studio delle impronte digitali, ha avuto sorprendenti ricadute nel campo degli studi della storia dell’arte e delle tecniche esecutive in particolare.
Tutto questo si ripercuote nella letteratura poliziesca, nel cui ampio campo verranno presi diversi esempi di romanzi in cui l’opera d’arte svolge una funzione decisiva da vari punti di vista. Gli oggetti d’arte possono essere usati come armi del delitto; materiali usati abitualmente nel campo pittorico possono diventare strumenti di morte; le indagini sulle loro tecniche esecutive possono aiutare a svelare il colpevole, come avviene già in un’opera del 1911, ed altre possibilità ancora. Gli esempi saranno presi in prevalenza dai romanzi della cosiddetta età d’oro dei “gialli”, ossia quelli scritti tra il 1920 e il 1950. Di più non possiamo svelare, bisogna venire a sentire… Durata prevista: 1h e 30’ circa