Anno didattico 2010 – Restauro della Cappella dei Francescani nella Basilica dei Frari a Venezia
Gli allievi del primo anno di corso per Collaboratore restauratore dell’anno formativo 2010 hanno concluso il cantiere di restauro presso la Cappella dei Santi Francescani nella Basilica dei Frari a Venezia.
Cenni storici
L’intervento ha interessato le due statue in marmo bianco raffiguranti San Francesco e Sant’Elena, opera di discepoli del Vittoria (1585) e il sarcofago del Procuratore di San Marco Nicolò Lion, morto nel 1356 e divenuto famoso per la scoperta della congiura di Marin Faliero.
Le Statue di San Francesco e di Sant’Elena
Le sculture, della fine del XVI sec., sono collocate ai lati dell’altare nella Cappella di San Francesco e sono collocate in nicchie semicircolari su apposite basi, al di sotto delle quali si trovano due cartigli con iscrizioni latine riguardanti il Senatore Francesco Bernardo e sua moglie Elena, in memoria dei quali furono commissionate le due opere.
Il Sarcofago
L’urna tombale del Patriarca di San Marco, Nicolò Lion, morto nel 1356 e sepolto nella chiesetta di San Nicolò della Lattuga, venne trasportata all’interno della Basilica dei Frari nel 1807, a seguito dei decreti napoleonici, e collocata nella parete destra della Cappella di San Francesco.
Stato di conservazione
Le Statue di San Francesco e di Sant’Elena
L’osservazione ravvicinata hanno evidenziato che il braccio trasversale della croce era stato rimosso dal suo incastro originale per motivi di spazio esiguo e le basi di quote diverse allo scopo di portare le due statue alla stessa altezza. Inoltre, la sommità del capo di Sant’Elena presenta una stuccatura regolare che segue tutta la circonferenza e potrebbe quindi essere stata scolpita in un diverso pezzo di marmo.
Il Sarcofago
Anche in questo caso l’osservazione ravvicinata dell’opera hanno permesso di evidenziare particolari fortemente celati sotto gli spessi depositi polverosi che confermano e arricchiscono i dati conoscitivi riguardanti il manufatto. Oltre alle piccole lacune leggibili alla prima lettura dello stato di conservazione, segni di scorrimento di cinghie o corde agli angoli comprovano lo spostamento del sarcofago da altro luogo e la pessima qualità delle due specchiature centrali e la loro diversità rispetto a quelle laterali, ne possono indicare una sostituzione, forse proprio in tale occasione. Sono emersi inoltre segni di precedenti puliture molto aggressive, sia meccaniche che chimiche.
Intervento
Dopo una fase di documentazione grafica e fotografica, gli allievi hanno lavorato alla pulitura e stuccatura dei manufatti guidati dalla Restauratrice Edvige Ancilotto e in accordo con la Soprintendenza.
E iniziata una rimozione delle polveri con l’aiuto di pennelli e aspirapolvere e, una volta eliminati i depositi non coerenti, abbiamo iniziato a cercare una metodologia adatta per quelli più tenaci e coerenti. Abbiamo deciso che la pulitura a sola acqua sarebbe stata quella che ci avrebbe permesso di raggiungere i livelli desiderati con quella gradualità indispensabile per un corretto approccio conservativo oltre che didattico.
Sul cartiglio posto sotto a Sant’Elena è stato usato anche del carbonato di Ammonio per rimuovere alcuni segni di colature.
Gli schizzi di cera, numerosi nel cartiglio di sinistra, esigui nel resto delle opere, sono stati ridotti di spessore con lama da bisturi e trattati con solventi idonei.
Sono state inoltre fatte delle iniezioni di maltina consolidante laddove si sia trovato un distacco dell’intonaco dal suo supporto, sopratutto nella parte alta della nicchia di San Francesco.
Le stuccature sono state fatte a sostituzione di vecchie integrazioni, alla base delle statue dove c’era un distacco tra queste e le basi, nelle lacune degli intonaci rosati dovute a presenza di piccoli bottaccioli, e a chiudere delle vecchie fessurazioni sempre negli intonaci.
Dopo un risciacquo con acqua deionizzata di tutte le superfici, è stata applicata sul solo marmo, una leggera stesura di cera solida “Renaissance”, a scopo protettivo oltre che di gradevole resa estetica.