Anno didattico 2011 – Restauro del Presbiterio della Chiesa dei Gesuati
E’ terminato il cantiere scuola sugli apparati lignei, i materiali lapidei e gli intonaci del lato destro del presbiterio della chiesa dei Gesuati. Il lavoro di restauro è stato eseguito dagli allievi di I e III anno dei corsi per Tecnico del restauro di Beni Culturali per l’anno formativo 2011.
Nel mese di giugno del 2011 sono iniziati i lavori per il restauro della cantoria lignea presso la Chiesa di Santa Maria del Rosario-Gesuati a Venezia, ad opera degli allievi del corso di Collaboratore Restauratore dell’Istituto Veneto per i Beni Culturali con sede in Venezia. Il restauro è stato seguito, dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici, per il Paesaggio, e il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico di Venezia e Laguna.
La cantoria lignea in restauro, si trova sulla parte destra dell’altare maggiore della chiesa ed è inserito al centro di una parete, formata da materiali compositi quali: lastre di marmo rosso nella parte inferiore, marmorino bianco per le pareti verticali e le colonne angolari mentre, i capitelli e il cornicione marcapiano, sono stati eseguiti in pietra d’Istria. I lavori di restauro hanno interessato, anche, gli intonaci in marmorino che incorniciano la cantoria.
Apparato ligneo
Cenni storici
Originariamente, la cantoria doveva avere un aspetto molto diverso, da quello di oggi; una piccola porzione della pittura originale di color beige, rifinita a lacca è stata trovata, durante la fase di smontaggio dello stemma posizionato sulla sommità dell’arco a tutto sesto della nicchia posta al centro della cantoria. Questa finitura, nella tecnica e nel colore, riprende le coperture lignee dei pulpiti, posti ai lati dell’altare maggiore.
Una lettera spedita al governo Austroungarico, nella seconda metà dell’Ottocento (1883) e ritrovata presso gli archivi parrocchiali, testimonia il pessimo stato in cui versava l’opera, tanto da portare il parroco della chiesa a chiedere un sovvenzionamento per il suo ripristino. L’aiuto venne negato, con la scusa che si trattava solo di un intervento di manutenzione ordinario; è in questo periodo che è stata, presumibilmente, stesa la prima ridipintura (di color grigio chiaro), alla quale ne è seguita una seconda (di color grigio scuro), nel primo decennio del Novecento. La datazione di quest’ultima ridipintura non è certa ma, il ritrovamento di scritte a matita, sul parapetto e sui pannelli attorno all’organo, testimoniano date non anteriori al 1911.
L’intervento odierno mira alla rimozione solo dell’ultimo strato, senza alcuna pretesa di riportare il manufatto all’originale. Almeno tre, sono le motivazioni:
1) non si è certi di quanta materia originale, si sia conservata sotto la prima ridipintura;
2) la ridipintura ottocentesca, avrà, sicuramente, intaccato la superficie originale, già di per sé deteriorata (motivo per cui è stata ridipinta);
3) la prima ridipintura si é dimostrata molto tenace, è una tempera costituita da litopone (pigmento di colore bianco costituito da solfuro di zinco e solfato di bario, insolubile in acqua, è dotato di un alto potere coprente.), la cui rimozione, oltre ad essere molto difficile, rischierebbe di danneggiare ulteriormente lo strato originale sottostante.
Stato di conservazione
All’avvio dei lavori, non appena montati i ponteggi è stato necessario rilevare, lo stato di conservazione della cantoria. Questo ha consentito di verificare con precisione, le aree soggette a degrado che sono state puntualmente mappate e fotografate, inserendo la loro collocazione precisa.
Prima di iniziare il restauro, si è reso necessario testare dei materiali per consolidare i numerosi e diffusi sollevamenti che riguardavano tutti gli strati compositivi del manufatto. Ci sono sollevamenti superficiali, che interessano solo la pellicola pittorica, altri, invece, interessano sia la pellicola pittorica sia la preparazione.
Nella parte inferiore della cantoria si assiste ad un fenomeno molto particolare di sollevamento della pellicola pittorica. Le cause, potrebbero essere conducibili, all’utilizzato di un materiale non compatibile con quelli costituenti l’opera, sia nell’impasto della preparazione che nei vari strati applicati, nel corso del tempo, sulla superficie, come consolidante o ridipintura; il risultato è una situazione estremamente fragile della pellicola pittorica che tende a rialzare verso l’esterno.
Intervento
Per il consolidamento della pellicola pittorica non adesa alla preparazione o non adesa al supporto ligneo, si è operato con un adesivo a base organica, il Klucel G. Si è proceduto in primo luogo con la stesura a pennello dell’adesivo, in modo tale da fissare preliminarmente le parti più pericolanti. Si è proceduto ,in seguito, ad iniezione sotto scaglia.
Per ciò che concerne la parte inferiore del ballatoio, la cui tecnica esecutiva è da riconoscere come un’imitazione della decorazione a bocciardato delle fasce in pietra adiacenti, si sono riscontrati notevoli perdite di materiale e sollevamenti che si presentava crettata e con bordi “arricciati”. In tale area problematica i consolidamenti sono stati eseguiti dapprima con la tecnica già descritta in precedenza (Klucel G), ma con un secondo passaggio. Purtroppo il potere adesivo del Klucel G non essendo risultato sufficiente, si è quindi deciso di eseguire delle più prove, in aree circoscritte, con materiali differenti. Si è rivelata la resina alifatica Dap Weldwood a diverse concentrazioni in soluzione acquosa la soluzione più efficace, iniettata sottoscaglia. Le modalità d’intervento, sono state le medesime dei consolidamenti con il klucel.
Contemporaneamente al fissaggio della pellicola pittorica, sono stati eseguiti il trattamento degli elementi metallici e il fissaggio degli elementi ornamentali.
Una volta conclusa la fase di consolidamento, gli studenti si sono dedicati alla pulitura della superficie lignea della cantoria. L’obiettivo della pulitura è stato la rimozione della ridipintura del Novecento grigia scura e la messa in luce della superficie sottostante, caratterizzata da una tonalità uniforme grigio chiara.
Testati i diversi materiali, si è scelto un Gel chelante a Ph 7 (neutro) risciacquato poi con una miscela di solventi con batufoli di cottone.
Dopo aver disinfestato l’intero apparato ligneo e realizzato del stuccature con gesso di bologna e colla di coniglio, si è passato alla fase di ritocco e verniciatura.
Una prima restituzione cromatica è stata eseguita con il ritocco delle stuccature e delle abrasioni più chiare, con i colori ad acquerello, utilizzando la tecnica del rigatino ed anche, con delle velature. Seguita poi da una verniciatura preliminare.
Il restauro estetico finale è stato effettuato con colori stabili a vernice, con la medesima tecnica usata con i colori ad acquerello. Questa fase, ha permesso un bilanciamento cromatico, più riconoscibile dopo la prima applicazione del protettivo. L’intervento di restauro dell’apparato ligneo si è concluso con la verniciatura finale.
Materiali lapidei ed intonaci
Sono inoltre stati restaurati gli intonaci ed il materiale lapideo che circonda la cantoria seguendo la metodologia applicata per il restauro della navata e delle sue sei cappelle.