Anno didattico 2011 – Manutenzione delle tele del depositorio presso Palazzo Ducale a Venezia

Convenzione tra Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale Veneziano e Istituto Veneto per i Beni Culturali.

Gli allievi del III anno di corso ad indirizzo restauro di tele e legno dipinto hanno concluso il lavoro all’interno del depositorio di tele del Polo museale presso Palazzo Ducale.

Il lavoro è stato eseguito da Bergamin Francesco, Grinzato Sara e Meslay Camille studenti del terzo anno del Corso per ‘Collaboratore Restauratore per i Beni Culturali’(anno formativo 2011) coordinati dalla tutor Elisa Galante (restauratrice), durante il periodo di stage dal 21 giugno 2011 al 12 settembre 2011. Per alcune operazioni  sono stati presenti la docente di biologia Roberta Gasperini e il docente di documentazione grafica e fotografica Dino Chinellato

L’attività è quella di documentare fotograficamente, inventariare tramite apposita scheda, mappare il degrado biologico e infine eseguire le operazioni di disinfezione sulle tele che necessitano di tale intervento. Ogni operazione è seguita da docenti dell’Istituto con l’alta sorveglianza della Soprintendenza per il Polo Museale.

Stato di conservazione

Le opere contenute all’interno del depositorio, oltre a non presentare una numerazione progressiva relativa al loro punto di collocazione, presentavano sulla superficie frontale uno strato di polveri, colonizzazione fungina e, in alcuni punti, un accumulo di rosume, sul pavimento, caduto spontaneamente dalle opere sovrastanti (telai, cornici).  Ad influire sulla conservazione delle tele è stata certamente la situazione climatica non adeguata rilevata all’interno del depositorio (aria stagnante, umidità relativa elevata ed ingresso diretto dei raggi del sole sulle opere).

Intervento

In primo luogo si è provveduto all’identificazione, alla misurazione e alla numerazione delle opere presenti all’interno del depositorio.  Questo primo passo ha permesso agli studenti di mettere in piedi una metodologia di classificazione per poi creare una mappatura preliminare cartacea del degrado biologico per infine identificare nel particolare le opere che presentavano un biodeterioramento più avanzato.La movimentazione è iniziata dalle opere che presentavano un’intensa colonizzazione, per passare successivamente alle tele con degrado più ridotto.
no un biodeterioramento più avanzato.

La movimentazione è iniziata dalle opere che presentavano un’intensa colonizzazione, per passare successivamente alle tele con degrado più ridotto.
Di ogni dipinto è stato fatto il rilievo fotografico del fronte e del retro.  Dove presente, l’attacco fungino è stato fotografato, sia nei particolari (in maniera ravvicinata o in funzione ‘macro’) che in modo generale.  Per quanto riguarda il degrado abiotico, sono state prodotte immagini che evidenziano le situazioni conservative peculiari o particolarmente significative. E’ stata inoltre mappata la presenza di attacchi attivi dovuti agli insetti xilofagi.Di ogni dipinto è stato fatto il rilievo fotografico del fronte e del retro.  Dove presente, l’attacco fungino è stato fotografato, sia nei particolari (in maniera ravvicinata o in funzione ‘macro’) che in modo generale.  Per quanto riguarda il degrado abiotico, sono state prodotte immagini che evidenziano le situazioni conservative peculiari o particolarmente significative. E’ stata inoltre mappata la presenza di attacchi attivi dovuti agli insetti xilofagi.

In seguito all’indagine fotografica, i lavori di dinsinfestazione sono stati organizzati in modo da evitare il più possibile la diffusione delle spore fungine.  L’intervento si è diviso in più fase cominciando con il trattamento delle crescite fungine, tramite aspiratori, per poi passare al trattamento con diverse soluzioni di biocida per inattivare la microflora eterotrofa ancora presente all’interno dei materiali costitutivi dei dipinti ottenendo, inoltre, una protezione residuale da eventuali ri-colonizzazioni in tempi brevi.  L’ultima fase di dinsinfestazione riguardava in particolare gli insetti xilofagi e i dermestidi.
Prima di ricollocare le opere, sono inoltre state trattate le griglie che fanno da supporto.